venerdì 28 novembre 2008

eccezionale!

Da fonti sicure ecco una concitata immagine dell'allenamento di ieri sera!

martedì 25 novembre 2008

cannetolo


Sono andato a fare delle foto al loro campo d'allenamento di nascosto.
Se conosci dove si allena, conosci meglio il tuo avversario.
Vi posto qui le foto scattate.
Lascio a voi le considerazioni.

Purtroppo sono andato in un giorno che non erano a fare allenamento.

mercoledì 12 novembre 2008

Pagelle di Lesignano

BONO: 7,5 Perfetto, deve compiere un solo intervento in tutta la partita, ma lo fa alla grande
MASA: 6 Nessun errore particolare, ma poteva spingere un po' di più
PIER: 6 Partita senza sbavature, ma anche senza acuti
RAMPO: 6,5 Oltre a non commettere errori si fa vedere anche davanti e sfiora il gol su punizione
PIPPO: 5,5 Non fa errori, ma da lui ci si aspetta di più e doveva anche mantenere di più la calma
STE: 5,5 La partita era sufficiente, ma mezzo punto se ne va per un nervosismo che è stato eccessivo
CAMINO: 6,5 Partita discreta, forse poteva, soprattutto nel primo tempo, inserirsi un po' di più
PAVLON: 5,5 Nel primo tempo eccede con i tentativi personali, meglio nella ripresa, ma da lui vogliamo molto di più
CARLO: 5 Non si fa vedere nè a destra nè a sinistra; presenza impalpabile. Come unico pregio non casca nelle provocazioni
MASSI: 5,5 Gli togliamo un punto secco perchè è stato veramente irritante. Certe squadre si inculano segnando e non protestando
MIRKO: 5 Una giornata no; ci sarebbe voluto un pallone solo per lui, si inventa colpi di tacco assurdi e non è mai pericoloso
PAPPO: 5,5 Non c'è la sufficienza perchè la squadra gli scappa per quel che riguarda la tenuta nervosa. Due punti buttati
GABRO, MAGNO, CICCIO, NICO: S.V. praticamente non hanno giocato!!!!!!!

sabato 8 novembre 2008

lesignano

stavolta mi sono fatto aiutare dal Vocabolario De Mauro per conoscere meglio gli avversari di domani...
ecco cosa ho trovato...

scipiobook (novembre 2008)

SCIPIOBOOK 2008
Per chi si ostina a cercare il bello del calcio


Anche vent’anni fa contava innanzitutto vincere, e senza andare troppo per il sottile.
Eppure, quando Bernard Lacombe segnò il gol della Francia, esattamente trentadue secondi dopo che l’arbitro Rainea aveva fischiato l’inizio del mondiale d’Argentina, senza che gli azzurri avessero toccato, soltanto toccato palla, Bearzot fece qualcosa di assolutamente inimmaginabile.
No, non prese a calci la panchina, non infilò la testa nel secchio del massaggiatore, non ingoiò nemmeno la pipa perché a quel tempo andava ancora a sigarette e a fine partita c’era sempre ai suoi piedi una moquette di mozziconi. Si alzò invece ad applaudire quell’azione da manuale, Bossis-Six-Platini-Michel-Six-Lacombe, tutta di prima, che aveva tagliato a fettine la sua nazionale.
Certo non era ancora una sconfitta, restavano ottantanove minuti da giocare, ma quello appena trascorso a quel modo era il suo primo minuto da commissario tecnico in un campionato del mondo.

Il bello della sconfitta sta innanzitutto nel saperla accettare. Non sempre è la conseguenza di un demerito, per esempio non in quel caso.
Erano semplicemente stati più bravi gli altri.
Più sei disposto a riconoscerlo, quando è vero, quando non stai cercando di costruirti un alibi, più aumentano la possibilità di superarla.
Anche di ribaltarla.
Quel giorno a Mar della Plata, la Francia era stata più pronta di noi ad entrare in partita. Aveva realizzato un’azione da manuale.
Applaudire significava sia riconoscerlo che sdrammatizzare.
Sarà un caso, ma la squadra anziché farsi salire il sangue agli occhi, rimase tranquilla, come me, e poco alla volta cominciò a macinare il gioco di cui era capace.
Venne il pareggio di Rossi, poi il gol vincente di Zaccarelli, e da quella vittoria prendemmo la rincorsa per un mondiale da protagonisti.
Ecco, la sconfitta va vissuta come una pedana di lancio: è cosi nella vita di tutti i giorni, cosi deve essere nello sport. Sbaglia chi la interpreta come uno stop nella corsa verso il traguardo: bisogna sforzarsi di trasformarla in un riaccumulo di energie, prima psichiche, nervose e poi fisiche.

[Enzo Bearzot]
da “IL ROMANZO DEL VECIO, Enzo Bearzot, una vita in contropiede”
di G. Garanzini, ed. Baldini&Castoldi, pagg.107-108

Novembre 2008