lunedì 12 luglio 2010
domenica 11 luglio 2010
LETTERA DA PESARO
Pesaro, 11 luglio 2010
E’ tempo di ritornare alle nostre dimore parmensi.
E’ tempo di lasciare i bellissimi campi pesaresi che non ci hanno negato amarezze sportive.
Dopo nove finali nelle ultime nove competizioni, chiudiamo i nazionali con un punto in tre partite.
Analizzeremo quanto accaduto, per apportare miglioramenti e continuare a crescere, come sempre abbiamo fatto in questi anni. Lo faremo. Poi.
Perchè altro è accaduto nelle terre marchigiane.
Ho visto giocatori difendere l’onore di Scipio fino all’ultimo minuto dell’ultima partita;
Ho visto giocatori accettare scelte ingiuste, durissime da mandare giù, con contegno;
Ho visto giocatori dimenticare acciacchi e tossine per dare il proprio apporto alla squadra, chiedendo al cuore quelle energie che i muscoli cominciavano a negare.
Ma, soprattutto, ho visto amici.
Ho visto amici fare 500 chilometri per giocare una partita, una sola partita, con questa maglia.
Ho visto amici fare 500 chilometri, per il piacere di condividere questa avventura con noi.
Ho visto amici fare 500 chilometri, solo per venire a gridare “Forza ragazzi”, su spalti deserti e assolati.
Ho visto amici fare 500 chilometri con il cuore, chiamandoci tutti i giorni, per avere aggiornamenti.
Ho visto amici fare 100 chilometri, tutti i giorni, pur di essere della partita.
Se la delusione sportiva è tanta, è pero maggiore la riconoscenza ad ognuno di voi per la bellezza, la commovente bellezza di questi gesti.
E' da questo che voglio ripartire ( se il presidente non mi mette all’uscio) per rinnovare questa preziosa storia. E di fronte alla quiete dell’Adriatico, in questa alba di domenica, vi abbraccio con una certezza; il mare più bello sarà il prossimo che attraverseremo insieme.
Grazie a Dio e a tutti voi per questi giorni.
Andrea P.
P.S. La mia storia su questa panchina è cominciata con un punto in tre partite. Correva l'anno 2004-2005 e gli avversari si chiamavano Trattoria del Ducato (0-2), Lesignano (0-1), Torrile (1-1). Quanta strada da quel punticino...
E’ tempo di ritornare alle nostre dimore parmensi.
E’ tempo di lasciare i bellissimi campi pesaresi che non ci hanno negato amarezze sportive.
Dopo nove finali nelle ultime nove competizioni, chiudiamo i nazionali con un punto in tre partite.
Analizzeremo quanto accaduto, per apportare miglioramenti e continuare a crescere, come sempre abbiamo fatto in questi anni. Lo faremo. Poi.
Perchè altro è accaduto nelle terre marchigiane.
Ho visto giocatori difendere l’onore di Scipio fino all’ultimo minuto dell’ultima partita;
Ho visto giocatori accettare scelte ingiuste, durissime da mandare giù, con contegno;
Ho visto giocatori dimenticare acciacchi e tossine per dare il proprio apporto alla squadra, chiedendo al cuore quelle energie che i muscoli cominciavano a negare.
Ma, soprattutto, ho visto amici.
Ho visto amici fare 500 chilometri per giocare una partita, una sola partita, con questa maglia.
Ho visto amici fare 500 chilometri, per il piacere di condividere questa avventura con noi.
Ho visto amici fare 500 chilometri, solo per venire a gridare “Forza ragazzi”, su spalti deserti e assolati.
Ho visto amici fare 500 chilometri con il cuore, chiamandoci tutti i giorni, per avere aggiornamenti.
Ho visto amici fare 100 chilometri, tutti i giorni, pur di essere della partita.
Se la delusione sportiva è tanta, è pero maggiore la riconoscenza ad ognuno di voi per la bellezza, la commovente bellezza di questi gesti.
E' da questo che voglio ripartire ( se il presidente non mi mette all’uscio) per rinnovare questa preziosa storia. E di fronte alla quiete dell’Adriatico, in questa alba di domenica, vi abbraccio con una certezza; il mare più bello sarà il prossimo che attraverseremo insieme.
Grazie a Dio e a tutti voi per questi giorni.
Andrea P.
P.S. La mia storia su questa panchina è cominciata con un punto in tre partite. Correva l'anno 2004-2005 e gli avversari si chiamavano Trattoria del Ducato (0-2), Lesignano (0-1), Torrile (1-1). Quanta strada da quel punticino...





